Capolavoro PSG: prima Champions della storia con Luis Enrique! Inter umiliata: 5-0 da incubo

Luis Enrique nella storia: il PSG è campione d’Europa per la prima volta Il Paris Saint-Germain ce l’ha fatta. Dopo anni di tentativi falliti, figurine costose e progetti effimeri, è arrivata la prima Champions League della storia parigina. Il merito? Di un gruppo giovane, affamato, costruito con intelligenza. E guidato da un maestro: Luis Enrique. L’ex tecnico di Barcellona e Spagna ha plasmato un PSG diverso da tutti i precedenti: niente star isolatissime, niente individualismi. Solo calcio. E che calcio. Un calcio totale: pressing, fluidità, intensità Il PSG ha annientato l’Inter con una prova tecnica, tattica e mentale. Pressing alto, fluidità tra centrocampo e attacco, e una solidità difensiva da manuale. Ogni dettaglio è sembrato calibrato alla perfezione. E tra tutti, uno ha brillato sopra gli altri. Desiré Doué: la notte è sua! Classe 2005, fenomeno vero. Desiré Doué è stato il protagonista assoluto della finale. Ha illuminato la notte di Monaco. Gol, assist, personalità. Il PSG ha trovato il suo gioiello più prezioso. Al suo fianco, prestazioni di altissimo livello anche per Kvaratskhelia e Dembelè che ha corso tantissimo per tutta la partita.

L’Inter crolla: prestazione disastrosa in finale Dall’altra parte, il nulla. L’Inter è stata irriconoscibile. Una squadra svuotata, impaurita, mai in partita. Nessun tiro in porta, nemmeno un’occasione su corner (arma che l’aveva spinta fino alla finale). Un blackout totale, inspiegabile. Essere in finale di Champions impone rispetto per la maglia e per la competizione. Non puoi perdere così. Una finale da vergogna: 5-0 che pesa come un macigno Cinque gol subiti. Zero reazione. L’Inter è crollata in ogni zona del campo. E se perdere può essere legittimo, perdere così è inaccettabile. Una squadra che ha dimostrato di non meritare questa finale, e ora dovrà riflettere profondamente su cosa non ha funzionato. Una nuova era per il PSG? Questa Champions segna l’inizio di un nuovo ciclo. Niente più superstar individuali, ma un progetto tecnico vero, con fondamenta solide. Luis Enrique ha dimostrato che il PSG può vincere non con i nomi, ma con il gioco. E adesso, l’Europa ha un nuovo padrone.